Questo è un posto dove posso dire tutto, sul mio blog non è il caso perché famiglia e tanta altra gente va a ficcanasare.
Tra plesso cervicale e brachiale scrivo queste tre righe per spiegare a tutte voi. Un anno fa avrei potuto perdere mio padre, e solo due mesi dopo ho scoperto che quel polipo non aveva avuto il tempo di invadere e colonizzare la sua vescica. E’ stato allora che mi sono ripromessa di non vivere più un esame come se fosse una tragedia, perché la tragedia lo so cos’è e non è questo. E mi sono ripromessa di non appiccicarmi più quel sorriso finto sulla faccia solo per avvalorare il mio ‘Tutto ok’ di risposta a chi mi chiedeva come andava. Oggi sto vivendo quest’esame come una tragedia, al telefono con mio padre parlo con quel sorriso lifting e tento di tenerlo anche dentro casa. Perché con voi no? Perché mi potete capire, e perché non vi devo proteggere dal mio buio interiore dicendovi bugie. E quindi ho semplicemente abbandonato la forza di dare spiegazioni e sono scomparsa. Non voglio coinvolgervi, avete ognuna i propri reali e seri problemi. E domani potrei bocciare o potrei passare anatomia, ma questo non potrà farmi stare meglio davvero. C’è qualcosa di molto più profondo che non riesco a sradicare, e inizia a farmi paura perché non riesco a definirlo, e se non so con cosa devo combattere siamo ad armi impari.
Vi chiedo solo di non sentirvi ferite dalla mia assenza, e di non stare in pensiero. Non so come o quando, ma ne verrò fuori e sarò più forte di prima. E credo che il solo aver fatto outing qui sopra sia il primo passetto fuori dalla nebbia.
Vi abbraccio strette strette,
Lau
Questo è di due giorni fa. Ieri due persone fantastiche mi hanno riacciuffato per i capelli, scotolato l'autostima e lucidato il pelo sullo stomaco. E questo mi ha ridato la forza di riprendere il cammino. Un bacio a tutte
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3 commenti:
Avevo scritto le mie solite due pagine di commento, poi me ne sono accorta in tempo e ho deciso di metter qui solo la fine del discorso, certa che ti sembrerà fuori tema.. ma magari, se vuoi, quel famoso giorno in cui verrò a pranzo da te (next week, credo) ti spiego meglio anche tutto questo. =)
Non è importante qual è la tragedia che affronti, alla fine il vero problema è che non abbiamo in minimo controllo sulle nostre reazioni e per quanto nei momenti di pausa che ci concediamo involontariamente fissando il soffitto ci immaginiamo le scene più improbabili del mondo o rivisitiamo migliaia di volte tutte le nostre fantasie in positivo o in negativo che siano e ci immaginiamo il ns comportamento davanti a tutti i tipi di ostacoli comprese eruzioni vulcaniche e trombe d'aria, come reagiremo davvero non lo sapremo mai. Ci sono situazioni bruttebruttebrutte e persone davvero molto importanti per me e nascondo tutto da qualche parte in una voragine che sento dalle parti dell'intestino senza versare una lacrima e poi inizio a piovere dagli occhi, per un motivo stupido piccolo e che non c'entra nulla, magari anche in seguito a cose piuttosto belle (che dovrebbero rallegrarmi, cavolo!), anche tutte quelle che avrei voluto piangere per loro. Siamo esseri stupidi incontrollabili e complicati. credo sia per questo che voglio fare il dottore. e credo sia anche quello che, più che mi addentro nella mia crisi religiosa, più mi spinge a pensare che tutte queste cellule, animate da sentimenti e reazioni assurde, insieme da sole non è possibile che ci si siano messe e bisogna che almeno uno schizzo l'abbia buttato giù Qualcun'altro... ok, sono finita fuori tema come al solito. era solo per dirti che non serve avere un buon motivo per non sentirsi a posto, con sè e con gli altri... e non serve nemmeno un buon motivo per chiamare una qualunque di queste sciamannate che siamo noi -me compresa!- per farsi quattro risate... che ridere ha gli stessi effetti e fa meglio della cioccolata, e su questo è d'accordo anche il Pantaleo... ti voglio bene lauretta! =)
Grazie. Grazie. Grazie. Se qualcuno fa davvero schizzi, quello in cui raffigurava te è uscito davvero bene. TVB
Good words.
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